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Pesce cardinale, la vittima di un’equazione sbagliatissima

Il rosso e blu acceso del Paracheirodon Axelrodi lo rendono uno degli ospiti più graditi degli acquari degli appassionati.

Il pesce Cardinale, così com’è conosciuto, è un piccolo pesce d’acqua dolce, che sia per la bellezza che per le dimensioni contenute è tra i preferiti degli acquariofili.

Tuttavia, purtroppo, molti danno per scontato che per un pesce piccolo basti un acquario piccolo: è un errore.

Stai pensando di acquistare un pesce di questa specie? Porta subito a casa questo consiglio: non costringerlo in una vasca minuscola.

Se vuoi saperne di più, continua a leggere. In questo post parleremo di:

  • Le caratteristiche da conoscere del pesce Cardinale
  • Qual è il miglior acquario per Paracheirodon Axelrodi
  • Cosa puoi dare da mangiare a questi pesci d’acqua dolce.

Sei pronto?

Iniziamo.

Paracheirodon Axelorodi: le caratteristiche di questo pesce d’acqua dolce

L’habitat del pesce Cardinale

Il pesce Cardinale popola, in banchi numerosi, gli affluenti di due grandi fiumi del Sud America:

  • Rio Negro
  • Orinoco.

Le zone in cui è presente maggiormente, sono caratterizzate da:

  • debole corrente,
  • abbondante vegetazione sulle sponde,
  • fondale ricco di fogliame, tronchi e radici (sommersi e semisommersi)
  • colorazione ambrata dell’acqua.

È stato osservato anche in aree con acque limpide, maggiore corrente e fondali sabbiosi.

L’aspettativa di vita varia: se tenuto in acquario, supera i 4-5 anni. In natura, invece, di solito non raggiunge questa aspettativa.

Caratteristiche fisiche

Questo pesce dal sottile corpo allungato può arrivare ai 4 cm circa di lunghezza. Dai grandi occhi parte una linea azzurra elettrica che divide il dorso grigio pallido dal ventre rosso rubino.

Il dimorfismo sessuale non è molto evidente, se non in età adulta, quando le femmine mostrano un ventre più ampio e una dimensione maggiore dei maschi.

Accoppiamento e riproduzione

Si tratta di una specie ovipara: tuttavia i genitori non si prendono cura né delle uova né degli avannotti.

La riproduzione in acquario, seppur possibile, è molto rara. Occorre predisporre un acquario destinato solo a questo scopo: tra poco ti spiegherò cosa fare nello specifico.

Ricorda, intanto, che le deposizioni normalmente avvengono in orari notturni e che, per un miglior sviluppo sia delle uova che degli avannotti, la luce dovrebbe essere spenta.

Acquario per pesce Cardinale: come si alleva in modo corretto

Gli esemplari che troviamo in commercio provengono per la maggior parte da catture in natura.

Sono state riscontrate lievi differenze tra esemplari catturati in areali differenti: alcuni esemplari selvatici sono caratterizzati da squame color metallico – secondo recenti studi, dovute a un eccessivo deposito di guanina, provocato da un parassita.

I Paracheirodon Axelrodi sono pesci pacifici: possono essere allevati con la maggior parte delle altre specie, in particolare si consigliano quelle di taglia simile.

L’ideale per allevarli al meglio è acquistare almeno una quindicina di esemplari in un acquario di almeno 150 litri, allestito con:

  • sabbia fine,
  • radici,
  • tronchi,
  • qualche pianta acquatica o galleggiante.

Le piante acquatiche o galleggianti servono soprattutto per una parziale schermatura della luce.

Come già anticipato, l’equazione pesciolino piccolo=acquario piccolo è sbagliata: pochi come il pesce Cardinale lo dimostrano.

Essendo dei grandi nuotatori, hanno bisogno di spazio: le vasche devono essere lunghe almeno 1 metro.

Nel caso in cui volessi provare a far riprodurre i pesci Cardinale in acquario devi tenere conto di alcuni accorgimenti:

  • scarsa illuminazione,
  • presenza di piante acquatiche (es.: muschi),
  • temperatura di 27/28°C,
  • pH compreso tra 5.5 e 6,
  • valore di gH compreso tra 1 e 4.

A questo punto converrebbe inserire una decina di individui per entrambi i sessi e alimentarli con grosse quantità di cibo vivo. Una volta deposte le uova gli individui adulti devono essere sposati in altra vasca.

Cosa mangia il Paracheirodon Axelorodi

Nel proprio habitat naturale segue una dieta onnivora, predando crostacei ed invertebrati di piccolissime dimensioni, alternando con alghe e frutti caduti.

In acquario possiamo alimentarli con:

  • mangime granulare secco,
  • mangime surgelato,
  • anche con del vivo (Artemia e Chironomus).

Gli avannotti, invece, dopo i primi giorni di alimentazione con infusori, vanno nutriti con Naupli di Artemia.

Conclusione

Abbiamo finito. Ora sai tutto quello che c’è da sapere per mantenere un pesce Cardinale in cattività.

Ti voglio solo fare un’ultima raccomandazione prima di salutarci: evita di mettere nello stesso acquario pesci Cardinale e altri più grandi.

Specialmente se quest’ultimi fossero di specie molto territoriali, presto il Paracheirodon Axelrodi diventerebbe il loro pasto.

Tutto chiaro?

Ti consiglio di chiedere un preventivo (e un aiuto) per scegliere l’acquario su misura ideale per allevare questo pesciolino senza farlo soffrire.

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