Quando il team di biologi marini guidati da David Gruber della Università di New York diretto alle Isole Salomone, nel Pacifico meridionale, a fine luglio, speravano di filmare alcuni squali biofluorescenti e delle barriere coralline. Quello che non si sarebbero mai aspettati di trovare era il primo rettile bio-fosforescente del mondo.
Gruber che ha pubblicato video e immagini dell'”incandescente” tartaruga, il 28 settembre, dice che l’incontro è avvenuto durante un bagno notturno. I ricercatori sono stati nel mezzo delle riprese, quando improvvisamente hanno notato una bellissima tartaruga fluorescente che assomiglia ad un “alieno con un mosaico di neon verde e rosso in tutta la sua testa e in tutto il corpo.”
Identificata come la tartaruga embricata, il rettile noto per esporre la biofluorescenza (la capacità di assorbire la luce, trasformarla e poi emetterla come un altro colore). Questa è la differenza degli animali bioluminescenti i quali producono luce propria attraverso uniche reazioni chimiche o ospitando batteri a luce-trasmissione.
I ricercatori hanno recentemente scoperto alcuni pesci biofluorescenti come squali, razze e persino piccoli crostacei, ma non avevano mai visto un rettile marino con queste capacità. Secondo Gruber, l’oceano offre l’ambiente ideale per riuscire a far evolvere questi tipi di molecole fluorescenti. Il ricercatore spiega: “L’oceano assorbe ogni altro colore fatta eccezione per il blu – così questi animali hanno creato modi per prendere quella luce e trasformarla in altri colori.” Le trasformazioni di colore più comuni sono il verde, il rosso e l’arancione.
Gruber afferma che ha seguito il bellissimo rettile per alcuni minuti prima che scomparisse nelle profondità oscure dell’oceano. La squadra non ha incontrato altre tartarughe marine embricate in acqua, quindi gli hanno fatto avere l’opportunità di esaminare alcuni esemplari in cattività, da vicino, in modo tale da osservarle mentre diventavano rosse.
Il biologo marino dichiara che questa scoperta lo ha lasciato con più domande che risposte. Vuole sapere se la tartaruga può vedere il proprio bagliore, ed è anche curioso di sapere se la biofluorescenza è causata da alcuni elementi chimici presenti nella dieta del rettile o se l’animale marino ha la capacità di produrre bagliori da solo.
I ricercatori non sono sicuri sul perché la tartaruga marina embricata e altri animali marini abbiano sviluppato questa capacità. Ipotizzano che potrebbe essere un meccanismo di difesa o una maniera intelligente per trovare e attirare le prede. In alcuni casi, potrebbe anche essere un modo per comunicare.
Alexander Gao, direttore dell’iniziativa, ha studiato le tartarughe per molti anni, crede che il caso di questa tartaruga possa essere una sorta di camuffamento.
Sfortunatamente, la squadra non sarà in grado di studiare la tartaruga marina embricata per aiutare a risolvere i misteri. Questo perché gli splendidi rettili che sono stati incessantemente braccati per i loro gusci decorativi sono attualmente in pericolo di estinzione. Gruber afferma che cercherà di ottenere le risposte dai parenti più prossimi di questi rettili marini, le tartarughe verdi, nonostante siano in pericolo anche quest’ultime, ma non in modo così critico!